martedì 15 settembre 2009

Pd: né emozioni, né proposte


di Claudia Giannini

Si è conclusa domenica la seconda “festa democratica” della Provincia di Latina ed è tempo di bilanci. In un clima di attesa per le elezioni del 25 ottobre per la segreteria nazionale del partito, si sono susseguiti gli interventi dei rappresentanti delle diverse mozioni.
È intervenuto Franceschini da candidato, presentato da Bevilacqua e Moscardelli. Si è avvicinato al palco con la sua schiera di fedeli accompagnatori e ha iniziato un discorso bello, certo, ma piuttosto retorico. Dopo forti accuse al governo sul fronte della crisi, ha parlato dei precari della scuola e dei tagli voluti dal Ministro dell’Istruzione. Ha accusato Berlusconi di minare le basi della democrazia e le libertà conquistate duramente dagli amici americani e dalla nostra resistenza. Il tutto condito da frequenti commenti autobiografici, proprio alla maniera del Cavaliere.
Non è mancata qualche osservazione sul futuro del partito. Non dovrà essere troppo eterogeneo, ma neanche troppo identitario, insomma in media stat virtus.
E forse il problema è proprio questo, l’estrema moderazione, il prospetto confuso di un futuro che non è ancora chiaro, neanche al Pd stesso, come la stessa Rosy Bindi ha confermato il giorno seguente nel suo intervento. “Il programma non ce l’abbiamo ancora e voi lo sapete” ha detto la Bindi dal suo palchetto. E il suo discorso, se è possibile, è stato ancora più formale e vuoto di quello di Franceschini.
Si è conclusa la festa ed è tempo di bilanci, dicevamo. Bilanci che non possono che essere negativi, di un partito che fa del contrasto alla destra, in primis a Berlusconi, l’unica sua ragion d’essere. Gli interventi politici, da sempre, sono strumento di trasmissione di ideali, netti e decisi. Ma non si sono visti, o meglio sentiti. Non sono emersi da quei discorsi, formalmente impeccabili, degli esponenti del Pd. Si sono sentite accuse e pareri, ma non proposte. E oggi, di fronte a un governo che si presenta sempre più autoritario, servono proprio proposte.
Pensare che il nome della festa è stato “La ricchezza delle e-mozioni”. Viene da chiedersi dove sia questa ricchezza.

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