martedì 10 agosto 2010

Gli affitti universitari: un furto legale


di Claudia Giannini
E’ proprio nel mese di Agosto che inizia la ricerca di alloggi universitari. Tutti gli studenti di Latina che frequentano La Sapienza di Roma e hanno necessità di seguire quotidianamente i corsi, sono costretti o a vivere una vita da pendolari, perdendo circa tre ore al giorno in spostamenti, o a cercare un alloggio in sede.
Nel primo caso, la spesa mensile è di 78 euro per l’abbonamento che include anche gli spostamenti all’interno della città di Roma. Nel secondo caso, i prezzi degli affitti di stanze o posti letto nella Capitale, sono a dir poco proibitivi.
Per salvaguardare il diritto allo studio, esiste l’ A.di.Su, un ente che tramite l’erogazione di borse di studio e posti letto negli alloggi universitari, va incontro alle esigenze degli studenti “meritevoli, ma privi di mezzi”.
Tuttavia, la macchina burocratica che sta dietro ai bandi di assegnazione, anche se nata per salvaguardare la legalità delle operazioni di selezione, e la difficoltà di reperire informazioni dettagliate in proposito, sono spesso demotivanti.
La possibilità inoltre di accedere all’assegnazione dei posti alloggio è molto ridotta, essendo poche le strutture a disposizione rispetto al numero delle richieste.
Quindi lo studente fuori sede che, pur avendo partecipato al bando, non riesce ad accedere alle borse erogate, deve trovare una soluzione alternativa.
E basta muoversi su internet o nelle bacheche di facoltà per restare esterrefatti di fronte ai prezzi degli affitti di un semplice posto letto.
Un letto in doppia, infatti, varia dai 250 euro mensili, ovviamente spese di consumo escluse, ai 350 nelle stanze più ampie e magari nei pressi della facoltà. Per le singole la situazione è simile, non si troverà mai una stanza, non troppo decentrata, a meno di 450 euro, sempre spese escluse.
Di fronte a una situazione così grave, non penso sia sufficiente il contributo, pur importantissimo, dell’A.Di.Su. Una soluzione alternativa sarebbe quella di porre un tetto massimo, stabilito legalmente, al prezzo degli affitti universitari o magari agevolazioni fiscali per tutti coloro che affittano stanze a studenti.
Questo perchè laddove il mercato diventa così libero da essere inaccessibile e proibitivo, lo stato dovrebbe intervenire e salvaguardare effettivamente i diritti dei cittadini.

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