martedì 7 settembre 2010

Un altro sabato


di Riccardo Di Santo
Oggi è martedì 7 settembre: manca poco che le scuole riaprano, che il lavoro torni a stressare, e che il freddo torni a rinchiuderci nelle nostre case schiavi di quella scatola che ci lancia falsità di buoncostume in faccia. Ed è per questo che il week-end (o fine settimana per gli amanti della crusca) riveste un ruolo cosi importante per la nostra città e, oramai, per la nostra società, sopratutto considerando il sabato: quel giorno prima della domenica in cui è possibile riversare ansia, stress e svuotare la mente uscendo con amici, fidanzati/e o semplicemente con la propria famiglia per le vie di Latina illuminate dai lampioni e popolate di vita che non sia lavorativa ma piuttosto animata dagli schiamazzi senza senso. O perlomeno è cosi che il Latinense medio s'immagina tale giornata. Vedete, dopo circa 21 anni tra alti e bassi in questa città del basso Lazio passati con la stessa tipologia di uscita sabato dopo sabato, mi vedo abbastanza ferrato nella materia da permettermi un commento. Il classico tipo di serata che si può gustare a Latina è il seguente: si inizia con un aperitivo nel tardo pomeriggio (verso le 7), che è necessario per pianificare la serata. La scelta usualmente si divide fra pizzeria, pub, panineria oppure i “mitici” bugigattoli che per un prezzo contenuto rifilano quantità di carne anormali. Certo per i più coraggiosi sono disponibili ampie varietà straniere di ristorante, a partire dall'onnipresente Cinese fino al più mite Indiano, passando per il Kebab fino all'ormai classico Mcdonald’s. Passata la fase della cena, ai giovani pontini non tocca che decidere in quale locale andarsi a sedere in attesa o di una nottata in discoteca o di un atteso sonno ristoratore. Detta cosi la serata può sembrare anche variabile e divertente ma ripeterla settimana dopo settimana può portare ad un esaurimento nervoso visto il continuo ripetersi di gesti e operazioni di routine. Per quanto riguarda la presenza di locali o la loro disposizione, ciò non è responsabilità del comune, ma di certo sull’organizzazione di eventi o sul controllo di viabilità di tali notti l'indice và puntato proprio sulle nostre istituzioni. Sia chiaro non un indice accusatore ma uno di consiglio che suggerisca ai competenti ciò che si potrebbe fare: isole pedonali, concerti in piazza, attività culturali, per l'infanzia e per la età avanzata. Le piazze e gli spazi li possediamo, che cosa aspettiamo a vivere la nostra città?

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