martedì 18 gennaio 2011

“Borg-screzio” e il realismo padano


di Matteo Napolitano

Mario Borghezio non si smentisce mai ed ogni volta che prende a cuore una causa ci regala perle di inconfutabile saggezza.

Stavolta ad essere colpiti dalla lingua lunga e meschina “d’Er Polenta” sono stati i terremotati dell’Abruzzo definiti, realisticamente, “peso morto per il paese” a seguito delle passate richieste di maggiore assistenza post-terremoto. Ma cosa c’è di grave in questa affermazione? No dico, perché passare alla condanna senza processo quando di mezzo c’è del sano “realismo padano”?

Usando un po’ di mal-sano “realismo terrone” oserei dire che i terremoti, in quanto entità politica e fenomeni di “massa petrosa” distinguibile, sono inevitabilmente nemici della Padania perché, già dai tempi dell’Irpinia, si facevano portavoce di necessità che avrebbero gravato sul settentrione mostrando l’inefficienza delle amministrazioni territoriali del meridione e confermando, per di più, la naturale tendenza delle disgrazie, rinomate per il vizio di andare sempre e ostinatamente “dal basso verso l’alto”. Spesso però tra una malignità e l’altra interviene un po’ di buon senso (non padano).

Poche ore dopo la sparata a zero infatti Burghy-Borghezio ha precisato il suo pensiero dicendo che “mai e poi mai” sognerebbe di fare illazioni su un popolo che ha sofferto e sta soffrendo e che “mai e poi mai” si prenderebbe gioco di problemi così rilevanti per il paese.

Tornando al buon senso padano però, Borghezio non ha risparmiato la battuta sulle alluvioni in Veneto ponendo l’accento sull’operatività del binomio popolazione/ istituzioni locali e inevitabilmente puntando il dito su chi, a sua detta, non ha fatto in modo che lo stesso binomio fosse operativo anche in Abruzzo, dimenticando probabilmente le farse e i compleanni ricchi di belle favelle che si sono celebrati tra quelle macerie.

In conclusione vorrei spendere quattro parole offensive nei confronti dell’identità politica di Borghezio perché un paese che vota dev’essere un paese consapevole delle proprie scelte, consapevole quindi di appoggiare un fascista a pieno titolo ex-militante di “Ordine nuovo”, un razzista anti-integrazione e un terrorista dei valori sanciti dalla costituzione, democratica ed europeista. E insomma!

Bravo Matteo quando ci vuole, ci vuole, belle parole, però spegni il computer che Borghezio è appena arrivato in parlamento.

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