martedì 12 luglio 2011

Diventare medico oggi? Basta un aereo per Bucarest!

di Martina Nasato
Vuoi diventare medico, ma non sei portato? Non hai voglia di passare l'estate studiando per il test di ammissione? La risposta fino a pochi anni fa era: “rassegnati e dedicati a qualcos'altro”. Ma le vie dell'Unione Europea sono infinite. Così, riconoscendo i titoli di studio e i corsi di laurea di tutti i paesi membri, senza prima operare un'omogenizzazione del sistema accademico europeo, si aprono le frontiere alla confusione. 

Aumenta di anno in anno, infatti, il numero di studenti in tutta Europa (fra cui moltissimi italiani) che decidono di iscriversi in atenei romeni, nei quali non è previsto test di ammissione. In Italia, lamentano gli interessati, i test sono inaccessibili: esageratamente complicati, bisognerebbe avere già conoscenze basilari di medicina. E questo è vero: i test per le facoltà di Medicina richiedono studio, passione, dedizione, sacrificio, volontà e preparazione. Praticamente, tutte le caratteristiche che dovrebbe avere un buon medico. Ma come si fanno a pretendere certe cose da un ragazzo che vuole solo studiare Medicina? È un'esagerazione! Molto meglio prendere un aereo per Bucarest. Nascono così siti dedicati e apposite agenzie che si impegnano a sbrigare "tutte le pratiche" necessarie. Alcune di queste agenzie sono gestite proprio da docenti, il che solleva qualche dubbio su possibili conflitti di interessi.

Vero è che magari, molti dei cervelli non ancora pienamente formati che fuggono in Romania, torneranno vincitori, con una buona preparazione e delle competenze. Qui non si vuole mettere in discussione la qualità delle accademie della Transilvania o della Valacchia, la quali, nonostante il sistema sanitario romeno non risulti essere esattamente all'avanguardia (ma infondo, non lo è neanche il nostro), possono sicuramente formare ottimo personale medico-sanitario.

Quel che dispiace è la sempre più misera tempra degli studenti italiani. Tutti a caccia di una laurea, troppi senza passione. Lo studio all'estero, un tempo, serviva per inseguire l'eccellenza accademica, per sperimentare e sperimentarsi, confrontandosi con un paese e una lingua diversi. Oggi è un escamotage: gli ostacoli si scavalcano. Con un aereo.

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