giovedì 6 ottobre 2011

Cameriera? No grazie. Hostess e ragazza immagine, le nuove tendenze del lavoro occasionale

di Claudia Giannini
Basta una taglia 42 e un po’ d’altezza per trovare lavoro. E non accade solo a Palazzo Grazioli. Negli ultimi anni, in concomitanza con l’era internet e i nuovi metodi per offrire - trovare lavoro, si riscontra una curiosa tendenza; quella ai lavori “estetici”. E con estetici intendo relativi all’universo dell’apparire. Un mondo che non si limita più al modellismo e al fotomodellismo, ma ha accolto le nuove esigenze pubblicitarie, creando la figura dell’hostess o della “ragazza immagine”. Inutile sottolineare come il target a cui queste occupazioni, periodiche e momentanee, si rivolgono è quello femminile.

Pur essendo doverose le differenziazioni del caso, che separano l’hostess, per la quale sono quasi sempre richieste doti comunicative che prescindano dall’aspetto esteriore, dalla cosiddetta “ragazza immagine”, quello che mi preme sottolineare è come sia diventato semplice usare il proprio corpo per collaborazioni lavorative, seppur occasionali.

Il regno delle offerte di lavoro che muovono in questo senso è il sito internet; con nomi che vanno da kijiji.it a subito.it, basta scorrere gli annunci per notare una predominanza di simili offerte lavorative occasionali. Definizioni come “bella presenza”, “altezza minima”, “inviare foto primo piano e figura intera” sono all’ordine del giorno.

Volendo prescindere in questa sede da giudizi valutativi, ciò che mi colpisce è, da un lato il compenso economico che corrisponde alle prestazioni di hostess o ragazza immagine, che raramente scende al di sotto degli €80,00 al giorno (contro i 30-40 euro di un cameriere, 50 se con esperienza e in ristoranti di livello superiore), dall’altro la perfetta integrazione di questo tipo di prestazione lavorativa con il tessuto sociale e culturale in cui viviamo. Mi spiego meglio: se confrontiamo il compenso di un cameriere, alla luce della fatica fisica e mentale che il lavoro richiede, con il compenso di un hostess, per la quale la difficoltà in genere sta tutta nel tollerare i tacchi, forse potremmo restare interdetti. Eppure, calato nella nostra realtà economica, il confronto non è poi così sconvolgente, ma anzi è all’ordine del giorno.

Nella nostra società la bellezza paga. Questa non è una novità, ma spesso sentendo parlare di “mercificazione dei corpi”, pensiamo a mondi lontani dal nostro quotidiano. In realtà basta navigare in internet per accorgersi come sia frequente il lavoro “estetico” e come sia frequente, per chi cerca lavori occasionali (vedi studentesse) rivolgersi a questo tipo di offerte. Nulla di male, ben inteso, ma questa tendenza, come altre, aiuta a fotografare una società in cui la bellezza non è tutto certo, ma spesso rende la vita più semplice.


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