lunedì 3 ottobre 2011

"Diaz - Non lavate questo sangue": il film sui fatti di Genova (fra polemiche e boicottaggi)


di Martina Nasato

Uscirà la prossima primavera un film molto contestato già durante le riprese. Domenico Procacci, il produttore, ha faticato non poco a trovare finanziamenti: Rai, Mediaset, istituti bancari e privati non hanno voluto sapere d'investire su questa pellicola. Alla fine, Procacci da solo ha coperto circa l'80% dei costi, mentre la restante parte è stata finanziata da altre due case di produzione, una romena e una francese. Il Coisp, sindacato di Polizia, invita sin da subito al boicottaggio di quella che, secondo loro, sarà una rappresentazione estremamente parziale di fatti che sono ancora sotto accertamento giudiziario.

Il film in questione è “Diaz – Non lavate questo sangue”: scottante e attesissima anche all'estero, la pellicola ripercorre la notte fra il 21 e il 22 luglio del 2001 quando, a Genova, in pieno svolgimento del famigerato G8, 346 poliziotti e 149 carabinieri fecero irruzione nella scuola Diaz, dove alcuni manifestanti e giornalisti, alcuni dei quali stranieri, si erano accampati per passare la notte.
Dei 93 che furono arrestati nella Diaz (63 feriti, tre prognosi riservate e un coma) nessuno fu processato. Nessuna accusa a loro carico.
Viceversa, 29 fra agenti e dirigenti della Polizia di Stato sono stati imputati in primo grado, e 25 condannati in Appello. Le accuse a loro carico sono gravi: dichiarazioni “false, dolosamente finalizzate a giustificare gli arresti, a calunniare gli arrestati e a coprire le violenze compiute da colleghi e sottoposti”, scrivono i magistrati. Alcuni agenti, condannati in Appello per falso ideologico, falsa testimonianza e istigazione alla falsa testimonianza, sono stati anche promossi. E questo, benché la presunzione di innocenza sia valida per tutti, ha molto amareggiato quanti credono ancora nello Stato e nella tutela del cittadino.
Mentre si attende la sentenza della Corte di Cassazione, uscirà il film, che annovera nel cast anche due grandi nomi del nuovo cinema italiano, Claudio Santamaria, nei panni di un poliziotto, ed Elio Germano, in quelli di un giornalista.
Il regista, Daniele Vicari (Il passato è una terra straniera, L'orizzonte degli eventi) ha parlato di critiche bipartisan: tanto il Coisp denuncia la parzialità della rappresentazione, quanto il Comitato Verità e Giustizia per Genova non ha gradito che Procacci, prima dell'inizio delle riprese, abbia chiesto un incontro con il capo della Polizia, Manganelli (richiesta che non ha ricevuto risposta). Sul Coisp, però, il regista aggiunge. “Se la Polizia si sente attaccata da questo film significa che condivide il comportamento di quella notte. E io questo non voglio crederlo”.

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