mercoledì 26 ottobre 2011

L'anarchia non è il vandalismo


Alessandro Lanzi

Ti hanno rubato il motorino? Ti hanno graffiato l’auto? Ti è arrivata la posta in ritardo? Accusa anche tu un anarchico a caso e riceverai in omaggio dal ministero degli interni un legge speciale. 
Scherzi a parte (ma non troppo), l’uso sinonimico dei vocaboli “anarchico” e “black bloc” o vandalo, pare un dato certo, secondo stampa e tv, da cui prendere le mosse per riferire dei fattacci del 15 ottobre. Ma siamo sicuri che quei giovani del sabato romano siano anarchici? E’ sufficiente scrivere ACAB o fare una A cerchiata su una camionetta per arrogarsi il lusso di definirsi anarchico? Definirsi anarchico equivale sostanzialmente ad esserlo?
A queste domande ogni lettore potrà dare la sua risposta, con l’avvertenza che è necessario discostarsi dai media di massa e tenendo presente alcuni eventi passati, che dimostrano come la caccia all’anarchico ha fatto storicamente da parafulmine ai veri autori di delitti.
I casi più noti sono quelli di Sacco e Vanzetti e di Pinelli, ma ce ne sarebbero molti altri.
Per quanto riguarda il 15 ottobre, credo che i ragazzi “comparsa”,(i protagonisti furono altre migliaia e migliaia di persone), siano solo dei vandali e dell’”anarchico” abbiano ben poco:
1- Quasi tutti gli arrestati non avevano alcun legame con movimenti libertari ed in alcuni casi nemmeno interessi politici.
2- Il dipartimento antiterrorismo di Roma ritiene possibile che molti di loro facciano parte delle tifoserie della Roma e della Lazio.
(Bandiere anarchiche nelle curve degli aquilotti o dei lupetti non me le ricordo, qualche celtica e qualche svastica si.)
3- Della star “er pelliccia”, che è stato accostato dalla stampa ai circoli libertari, gli stessi genitori ignorano che sia anarchico. Per forza non lo è. Una delle ultime frasi che aveva scritto su Facebook era una citazione di Hitler, che a memoria non ricordo proprio libertario…forse black bloc, ma non sono sicuro.
4- Gli anarchici (quelli veri) organizzano le loro manifestazioni con le loro bandiere, non si coprono dietro qualcun altro.
5- Una black bloc intervistata da “Repubblica” dichiara che è ragazza madre e che le istituzioni non l’aiutano quindi è contro lo stato dunque anarchica.

E no cazzo cara ragazza madre (scusate il francesismo), un conto è essere contro lo stato inteso come sovrastruttura, come dice Marx, o come mezzo di cui si serve il potere per agire sul popolo, come sostiene Bakunin, e un conto è dire di essere contro lo stato delle cose attuali.
Contro lo stato di cui lei parla, più o meno, ci siamo tutti, ma non per questo tutti sono anarchici.
Questo emerge dalle sue parole. Poi se è anarchica davvero dovrebbe spiegarlo meglio.

Infine un cenno sulla violenza. Personalmente non condanno la violenza tout court, ma non condivido quanto abbiano fatto a Roma.
Se oggi abbiamo una democrazia, (ai fini del discorso accettiamo che sia vero), è grazie a chi, sicuramente non solo, ma anche con la violenza liberò l’Italia dal fascismo.
Se un domani la Libia sarà un paese migliore e più libero di oggi, sarà anche grazie a chi ha resistito e quindi ha fatto violenza.
Ciò che è mancata a Roma è stata la necessità della violenza e il consenso popolare e per questo non condivido l’atto, ma credo che si debba anche, nel bene o nel male, capire che esistono persone che condividono ideologie rivoluzionarie, pertanto sovvertitrici del costituito, che necessitano della violenza per la loro attuazione. E non era il caso dei vandali di Roma. 

1 commento:

  1. bravò! ma la critica vale anche all' inverso: non basta citare bakunin e sfoggiare bandiere nere con sigle di pretenziosi gruppi libertari per essere anarchici! bisogna anche scagliarsi contro lo stato attuale, e i suoi simboli: gli anarchici sono per non separare teoria e azione. quindi né solo parole (gli anarchici a chiacchiere) né solo fatti (gli sfasciacoglioni). non è mica facile!

    Ciao,
    Massimo Sterneri

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