venerdì 4 novembre 2011

"Berlusconi dimettiti" e altri slogan


di Martina Nasato

Lo stato attuale delle cose è quello che è, le analisi si sprecano sulle colonne dei quotidiani, nei talk show televisivi preserali, di prima e seconda serata.
C'è la crisi, l'Europa annaspa, l'Italia affoga. Per approfondimenti si rimanda a qualunque altra pagina web.


Non mi soffermerò, pertanto, su certi punti della questione. Qui vorrei invitarvi a riflettere, piuttosto, su quanto questa situazione abbia definitivamente ucciso il senso critico della stragrande maggioranza degli elettori, trasformandoli in caterpillar, sia per la profondità dei ragionamenti che per il modo di sostenerli.
È evidente come in Italia l'elettore medio si comporti più come un tifoso di calcio che come un cittadino moralmente e civilmente tenuto ad interessarsi alla vita politica, poiché essa incide profondamente sulla sua esistenza.
Senza avere la più pallida idea di quali siano, non dico i percorsi, ma quantomeno i punti chiave dei programmi politici di ciascun candidato, il cittadino "tifa" Berlusconi, "tifa" Vendola, e via dicendo.
Non c'è nessuna differenza, da questo punto di vista, tra un partito e l'altro: quasi tutti gli elettori sono supporter ancor più acritici di un qualsiasi ultras, il quale, spesso e volentieri, sa anche contestare certe scelte tecniche dalle società sportiva.
Mi domando allora, benché il Governo italiano sia assolutamente corresponsabile della pietosa situazione in cui verte il Paese, attraverso l'uso criminoso degli strumenti politici e la presunzione tracotante ostentata fino a poche settimane fa davanti a tutti gli altri Governi del mondo, qualcuno davvero crede che la soluzione sia racchiusa in questo ammuffito "Berlusconi dimettiti"? Vedete all'orizzonte un programma politico serio, assennato che preveda interventi economici validi per il Paese e sopratutto non asserviti alla volontà  (e ai ricatti) dei colossi europei? Se sì, cortesemente, indicatemeli, perché io non ne vedo. No, nemmeno Vendola (basti vedere le posizioni della Regione Puglia in materia di acqua pubblica dopo il referendum...).
Quest'atmosfera, tutta slogan e movimenti forieri del pensiero unico (gli indignados che scrivono "think different, think like us"), della serie "o con noi, o contro di noi", mi ricorda un altro ventennio italiano, che fu, pensate un po', anche peggio del berlusconismo...

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