martedì 6 ottobre 2009

D’Alema: laicità sì, ma senza esagerare


di Claudia Giannini

È stato accolto con calore l’On. D’Alema qui a Latina. Il suo incontro tenuto a teatro il 29 settembre aveva il fine di sostenere la mozione Bersani in vista del congresso del 25 ottobre. Come di routine il discorso è iniziato sottolineando l’inadeguatezza del governo Berlusconi in merito al modo di affrontare la crisi o il problema dell’immigrazione clandestina. E proprio quando il discorso stava prendendo una piega tutt’altro che costruttiva e pericolosamente anti-berlusconiana, il pericolo è stato scampato. Abilmente D’Alema ha fatto presente la necessità del Pd di porsi come un’alternativa valida di governo, in contrasto con l’idea di un partito che esiste solo in funzione di opposizione. Ha parlato di contenuti ed è saltata fuori una parola importante, a cui l’ex presidente del consiglio ha dato molto peso: identità. È bastato questo per rivedere la speranza. Tornare a credere in un partito che deve avere degli ideali, che anzitutto deve rappresentare delle idee. Perché come si può pensare a un ‘fatti, non idee’ stile Mansutti? È solo dalla spinta ideale che può nascere un partito in grado poi di applicare questi presupposti teorici a una situazione reale, al fine di cambiarla.
Identità, pari opportunità e infine laicità.
Si, perché un altro punto fermo nella mozione Bersani è quello di una politica laica, indipendente. A questo punto il discorso sarebbe stato perfetto, se D’Alema si fosse fermato qui.
Il problema è che ha voluto continuare. Ha ceduto alla tentazione di dare un colpo al cerchio e uno alla botte. S’è accorto forse che per continuare a far vivere il Pd serve l’appoggio di tutta la corrente margheritina. Serve l’appoggio dei cattolici, è inutile negarlo. Il Partito Democratico nasce da queste doppie fondamenta ed è questo il suo più grande limite. E per farli contenti questi cattolici, sul finire del suo discorso D’Alema ha portato esempi della gloriosa storia democristiana, finendo con l’immancabile lode allo spirito del cristianesimo. Ed ecco crollata l’ultima speranza, emanciparsi da quest’ombra di santità.Grazie lo stesso Don Massimo.

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