martedì 1 giugno 2010

CITTA’ SENZA MURA


di Riccardo Di Santo
Sono stato incastrato. Eppure dovevo sapere che la richiesta di dare una mano a mio padre a riordinare la libreria di casa (area misteriosa che fin dai più precoci ricordi d’infanzia non aveva mai subito modifiche nella sua disposizione) sarebbe equivalso a farlo da solo, eppure “c’est la vie”. Il lavoro non è dei più esaltanti cosi, un po’ per noia un po’ per curiosità, mi ritrovo a sfogliare libri, sorridere di fronte a vecchie foto di famiglia, ammirare medaglie sportive e rigirare fra le mani pipe usate. Arrivato quasi alla fine mi ritrovo uno strano libro tra le mani dal titolo “Città senza mura, un capoluogo verso l'Europa”; incuriosito dal titolo e dalle numerose immagini al suo interno che mi ricordavano qualcosa di familiare decido di metterlo da parte e leggerlo in seguito, cosa che è successa un paio di giorni dopo. Mi si è aperto un mondo, in quel libro vi erano tutti i progetti destinati alla città di Latina nel 1985 dall’amministrazione del Sindaco Corona (sindaco per ben 3 mandati dal 72 all’85). Ho visto progetti mirabolanti, futuristici: parchi, biblioteche, musei, canali navigabili, piste ciclabili, opere d’arte e piazze. Percepisco dalle parole che leggo, un’idea di città giovane, punto di riferimento e motivo d’orgoglio. Una pista ciclabile che non ha nulla a che fare con quella mediocre opera attaccata alla strada piena di macchine e di smog odierna, ma che può competere con tutti i migliori progetti del Nord Europa, immersa nel verde e che rende un giro in bicicletta sia un momento di relax che di sport . La biblioteca? Altro che quella attuale, ma un progetto monumentale firmato dal genio di James Stirling (architetto di fama mondiale) immerso nel verde proprio di fronte all’edificio dell’INPS di via C. Battisti, che comprendeva Bar, negozi, biblioteca per i bambini, gli universitari, sale conferenza e aree esposizioni. E poi la riqualificazione dei Borghi, i progetti per una Piazza “all’Italiana” con spazio ampio circondato da porticati sotto i quali negozi, locali e bar, una sorta di Piazza di libertà ma 5 volte più grande. Chiudo il libro con disappunto, dall’1985 al 2010 solo 1/5 di ciò che ho letto è stato realizzato e per giunta male; cosa è mancato? Soldi, volontà politica, volontà sociale o è stato solo senso di indifferenza? Esco per un giro in bicicletta e tra l’evitare una buca, di farmi investire presso la rotonda di via del Lido (dato che la pista s’interrompe e si deve attraversare la strada) e di farmi prendere a schiaffi dalle foglie delle piante pericolosamente basse, arrivo finalmente in centro. Vedo con un misto di comicità e pietà gli automobilisti che parcheggiano ovunque pur di non pagare il pedaggio assassino che quelli di Urbania (e del comune) ci hanno regalato. Passo in biblioteca a salutare un amico che prepara la maturità e lo trovo rilegato in un angoletto, dato che i posti erano tutti esauriti e l’autobus che aveva preso passava solo un’ora dopo l’apertura della sala. Mi siedo al caffè degli Artisti a prendere un caffè e soffocato da una Golf che evidentemente non è nemmeno Euro 2, non posso fare altro che chiedermi: E se fosse stato diverso?

Nessun commento:

Posta un commento