martedì 29 giugno 2010

Mi scusi presidente


di Riccardo Di Santo
Egregio Presidente,
mi scusi se arrivo a osare scriverle in maniera cosi diretta ma in quanto cittadino italiano sento verso di lei una sorta di affezione che la ritrae come padre della nostra Repubblica e, come tale, unico al quale rivolgere idee, commenti, critiche e richieste di aiuto. Vede, ho seguito da vicino il suo incarico fin dall’esordio, un po’ per passione verso le nostre istituzioni e un po’ per dovere essendo io uno studente di giurisprudenza: si fidi sono state troppe le occasioni in cui avrei voluto parlarle, farle domande, rivolgerle preghiere affinché spiegasse, non solo a me, ma all’Italia intera il perché di tante vicende. Il nostro è il paese dove fare domande o è da sciocchi o è da senza paura; un paese dove ti definiscono fazioso, mafioso, incompetente se hai fortuna, dove ti sostituiscono, ti allontanano o ti ammazzano se sei sfortunato o particolarmente fastidioso nel chiedere. Non mi giudichi come populista signor Presidente, la verità è che noi le sappiamo tutti queste cose dal primo all’ultimo: vada a chiedere a Torino come a Lecce e vedrà che noi cittadini sappiamo il perché e il come di tante cose. Ma di discorsi simili sul buio della nostra storia ne riceverà fin troppi e me ne rammarico, quindi intendo parlarle più del concreto che delle nostre vergogne nazionali. Vede, concordo con la definizione che la prassi e la giurisprudenza forniscono delle sue funzioni, come quelle di un controllore e di una figura centrale della rappresentanza nazionale, ma non le condivido. La costituzione è la nostra parola resa scritta, il nostro sangue versato dai tedeschi come dai mafiosi e lei ne è, oltre che il rappresentante, anche il difensore, colui che da voce ai 60 milioni di italiani che trovano rifugio in essa. L’interpretazione delle sue funzioni non può essere solo letterale ma deve basarsi sul buon senso. Berlusconi offende Costituzione e Magistratura? Gli dica in faccia che lui è solo servitore dello stato e giammai superiore a noi o alla nostra carta e lo tacci una volta per tutte. Dice che la Corte Costituzionale è faziosa? Gli sbatta in faccia il suo populismo respingendolo con la rigidità della sua erroneità e la bellezza della legalità (alla quale egli non è abituato). La Lega Nord grida contro lo stato e contro i nostri simboli per cui tanti ragazzi sono morti? Basta falsa superiorità dimostri loro che non sono nulla se non grigio (pardon verde) liquame scaturito dalla corruzione e dall’ignoranza e che l’art. 21 non copre le loro offese. Craxi andrebbe riabilitato? E’ stata una mossa infelice leggere una lettera a vedova e figli secondo la mia modesta opinione: un criminale anche se riformista sempre criminale rimane e la morte non dovrebbe far retrocedere dalla verità. Come si sarà accorto mi sono leggermente lasciato andare nella mia demagogica lettera faziosa ma sono sicuro che non cambierà niente. Il perché? Siamo rassegnati Presidente: dalla politica, dalla burocrazia, dai manager e perfino da lei che dinnanzi a richieste di non firmare leggi esplicitamente illegittime costituzionalmente ci risponde contrariato, come un padre che rimprovera il figlio perché ancora non ha capito come funziona il mondo retto dai furbi e dai ricchi.

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