di Andrea Passamonti
L’orologio meccanico nacque in Europa alla fine del Duecento e sin dalla sua comparsa, numerosi comuni francesi e italiani iniziarono a gareggiare per accaparrarsi i migliori esemplari.
Già nel Trecento Padova, Genova, Bologna e Ferrara avevano i loro orologi pubblici, forniti tra l’altro di meccanismi in grado di suonare le ore. In questo quadro, gli orologi comunali erano visti come motivo d’orgoglio, tanto che gli abitanti di Lione, in una petizione presentata al Consiglio Cittadino, chiedevano l’istallazione di un orologio pubblico perché in questo modo “la cittadinanza vivrà più lieta e contenta e condurrà un’esistenza più ordinata, e la città ne guadagnerà in bellezza”. Nonostante la qualità estetica, i meccanismi dei primi orologi peccavano, ovviamente, in quanto a precisione.
Latina è una città giovane ed è giovane la sua torre civica. Nulla a che vedere con quelle di altri comuni italiani ed europei. Nonostante questo da più di un mese l’orologio comunale segna l’ora sbagliata (non di qualche minuto, va avanti di circa mezz’ora!) senza che nessuno si degni di correggere l’errore. Così, incerti se la discrasia sia dovuta a un’altra delibera seminascosta dalla giunta Zaccheo che introduce un nuovo fuso orario (d’altronde già Chavez ha fatto qualcosa di simile in Venezuela), i cittadini hanno iniziato a farsi sentire senza però ottenere il risultato sperato: “L’horologe du palais, elle vas comme il lui plait” dicevano i Parigini scontenti dalle prestazioni del loro orologio comunale e noi, un po’ più volgarmente, abbiamo iniziato a unirci al coro.
A questo punto ci si potrebbe chiedere come faccia un’amministrazione che abbia il suo orologio “in disordine” ad amministrare la città con ordine. La domanda sembra poco pertinente, ma i risultati dell’indagine di Legambiente pubblicata ieri da Il Sole 24 ore sembrerebbero affermare il contrario. Latina risulta centesima (su 103 capoluoghi di provincia) nell’indagine sull’ecosistema urbano, nove posizioni in meno dello scorso anno, ultima città del centro nord, un pelo sopra Palermo e quattro posizioni sotto la Napoli dei rifiuti. Un’analisi dettagliata dei dati richiederebbe un altro articolo, ma qui si può dire che per quanto riguarda l’uso del trasporto pubblico, in cui la puntualità è più indicativa, risultiamo di gran lunga ultimi tra le città medie e tra gli ultimi capoluoghi in assoluto per quanto riguarda l’uso di mezzi pubblici pro capite.
Forse allora l’orario anticipato dell’orologio di Piazza del Popolo non è altro che uno scherzo del destino: ci illudiamo di essere qualche minuto avanti, ma in realtà siamo anni indietro.
Oggi le lancette dell'orologio comunale sono tornate a segnare l'ora esatta. Meglio tardi che mai, si potrebbe dire. Speriamo solo che il tempestivo riposizionamento possa essere considerato come l'alba di un nuovo inizio che possa portare la nostra città tra le prime in Italia.
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