martedì 1 marzo 2011

“Il Grinta”: il Western incontra il terzo millennio


di Matteo Napolitano

“Vado, l’ammazzo e torno”, sembra essere proprio questo il filo conduttore morale dell’ultimo capolavoro Western dei fratelli Joel ed Ethan Coen che si colloca, a mio parere, tra le migliori pellicole in circolazione.

I presupposti sono tutti validissimi: “Il Grinta” (Jeff Bridges), “Rooster” Cougborn, è un vecchio agente federale dal grilletto facile imbevuto di whiskey, fumo e sangue freddo che viene assoldato dalla giovane Mattie Ross (Hailee Steinfeld), tenace e intelligentissima ragazzina di quattordici anni, per dare la caccia a Tom Chaney (Josh Brolin) l’assassino del padre che vaga per l’Arkansas in compagnia di “Lucky” Ned Pepper (Barry Pepper) e la sua banda criminale. Sulle tracce del temibile Chaney c’è anche LeBouef (Matt Damon), un Walker Texas Ranger che vuole catturare il malfattore per via della grossa taglia che pende sulla sua testa dopo l’omicidio di un senatore texano. Per ovvie coincidenze il destino del Grinta e di Mattie si verrà ad incrociare con quello di LeBouef per un succedersi di eventi molto avvincenti legati al desiderio di vendetta e alla gloria personale dei protagonisti.

Provate a condire questa trama intrisa di nomi e soprannomi, in puro stile western, con la classica ambientazione fatta di terriccio, vento, pistole e “Saloons” e vi assicuro che il gioco è fatto.

Il film è tratto dall’omonimo testo di Charles Portis (“The Grit”), peraltro già soggetto di ispirazione per Henry Hathaway che condusse John Wayne all’oscar, di cui i fratelli Coen hanno dato una rilettura classica e fedele senza trascurare però le loro inclinazioni ad esempio, il modo schietto e diretto di leggere la violenza.

Forse proprio per questo elemento, possiamo dire, di “fedele originalità” il film si adatta molto bene ai nostri tempi.

Tuttavia il motivo preponderante che mi spinge a consigliare la pellicola è senza dubbio lo studio compiuto sui personaggi, protagonisti e non, che sono quasi tutti sporchi, brutti, vili, sboccati, violenti e grezzi ma proprio per questo affascinanti e resi perfettamente da un cast brillante e in stato di grazia che lascia davvero poco spazio ai critici più intransigenti. Buona Visione!

Nessun commento:

Posta un commento