mercoledì 27 aprile 2011

La solita campagna (elettorale)



di Riccardo Di Santo



Provate ad uscire dalla nostra città. Non importa dove, al vostro ritorno (prima delle famigerate elezioni) vi ritroverete accolti, anziché da informazioni sulla bella città che state per visitare, da una schiera di cartelli e cartelloni. Facce e slogan vecchi come il cucco: città sicura! No, anzi, città che cambia! Contrordine, città del futuro, oppure meglio, città che cresce?

Soggetti che ci propinano pesce vecchio spacciandolo per appena pescato, come se lor signori non avessero vissuto in codesta città per la maggior parte della loro vita; ebbene vi rivelerò un segreto: si può partecipare alla vita politica cercando di migliorare la città anche senza candidarsi, vedi le raccolte firme contro le strisce blu fatte dall’Agronauta e tanti altri e poi totalmente ignorate. Ma che i volponi (senza fare nomi causa legge par inciucio) che governano la città dal 92’ ci propongano il cambiamento da loro stessi è da morire dalle risate, e se poi il candidato arriva dal santissimo in persona ci si risparmia i biglietto al cinepanettone dell’anno prossimo. Ma girando oltre tra i vari candidati non è che si migliora più di tanto: idee spente buone per una cittadina anni 90 e non una realtà come Latina nel 2011, oppure promesse buone in etica ma non realizzabili adesso visto il momento di crisi della città. Diceva Italo Calvino«Vedendo che la politica è oggetto di vituperio e di scherno(…) l’attitudine più spontanea del giovane è di pensare che essa sia un campo irrimediabilmente condannato, che bisogna tenersene lontani, che si debbano cercare altri valori nella vita» ad esso aggiungo modestamente che anche vedendo i politici auto-ridursi le multe per il cartellone selvaggio è una forma di scherno da sé.

Nessun commento:

Posta un commento