mercoledì 11 maggio 2011

Di Giorgi, la campagna elettorale e le visite a sorpresa


Redazione
I contorni sempre più grotteschi che sta assumendo la campagna elettorale nel capoluogo pontino sono sotto gli occhi di tutti i residenti. Probabilmente quest'anno si sono superati molti dei limiti che la decenza, il buon senso e la professionalità imporrebbero. Un episodio in particolare ha fatto mormorare la città, e l'eco è giunta fino alla stampa nazionale (qui l'articolo riportato dal sito Giornalettismo.com) nel giro di qualche giorno.
Venerdì 6 Maggio il candidato sindaco del PdL, Giovanni Di Giorgi, ha interrotto (d'accordo con la docente del corso) una lezione universitaria presso la facoltà di Scienze Infermieristiche di Latina in via Varsavia per tenere quello che si è rivelato un comizio elettorale a tutti gli effetti, con tanto di promesse a proposito della sede fatiscente della facoltà in questione.
Sono stati già annunciati, inoltre, altri interventi da parte di esponenti del centro-destra a sostegno di Di Giorgi. Gli studenti hanno fatto sapere che, se ciò dovesse accadere, si rivolgeranno al Rettore Luigi Frati affinché vengano presi provvedimenti.
Molteplici le segnalazioni effettuate da rappresentanti dei gruppi giovanili del capoluogo.

I Giovani Democratici, nel loro comunicato, affermano che gli studenti presenti in aula sono stati costretti a rimanere ai loro posti proprio dalla suddetta professoressa, la quale "li ha minacciati dicendo che alla conclusione dell'orario avrebbe fatto il contrappello".

Sinistra per Latina vorrebbe chiarita la natura della visita: Di Giorgi si è presentato in veste di Consigliere Regionale o in quella di candidato Sindaco? E ancora, "perché sarebbe dovuto andare proprio oggi a disturbare le lezioni universitarie e non prima quando gli studenti avevano bisogno di qualcuno che dalle istituzioni ascoltasse le loro richieste?"

Alessandro Del Franco, Consigliere comunale dei Giovani di Latina, ricorda ai candidati i "sacrosanti diritti allo studio e alla libertà di pensiero garantiti dalla Costituzione", i quali, certamente, non vengono meno in campagna elettorale.

La sezione di Latina dei Giovani Comunisti ha presentato un esposto alla questura. Si parla, quantomeno, di interruzione di pubblico servizio della quale dovrà rispondere in prima persona la docente che ha permesso tutto questo.
La parola passa ora alla magistratura.

È difficile prevedere il peso che avrà questa vicenda sul risultato elettorale. Certo, in una democrazia non è con la coercizione che si conquistano i voti, né con subdoli stratagemmi.
Dato il contesto in cui si è svolto il fatto, sarebbe interessante, inoltre, ascoltare il parere del Ministro Gelmini, da sempre in prima linea contro la politica nelle scuole e nelle università.
L'auspicio è che i latinensi, stavolta, si concedano qualche secondo di riflessione in più davanti alla scheda elettorale. A tutti gli altri non resta che aspettare.

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