sabato 12 novembre 2011

Bye bye Berlusconi (e adesso?)


di Martina Nasato

Lungi da me rovinare i festeggiamenti in questa data epocale che in molti (fortunatamente) aspettavamo da 17 anni. Tuttavia non posso esimermi dall'esprimere qualche considerazione, prima che il sospiro di sollievo trascenda in un ridicolo baccanale senza precedenti e senza motivi plausibili.



Non sono un'economista, con la politica semplicemente mi diletto, ma so ancora fare due più due.

Anzitutto resto perplessa davanti alla scelta di Napolitano di affidare la formazione di un governo tecnico a Mario Monti. In soldoni, se gli Stati stanno messi così è perché hanno dovuto salvare le banche che a loro volta avevano già messo in ginocchio gli Stati (la crisi dei mutui iniziata negli USA nel 2006). E ora a guida di uno Stato in crisi nera ci mettiamo uno dei maggiori "capi" delle banche, a livello europeo. Un bel bottino davvero. Potremmo anche parlare del fatto che il signor Monti è legato al Bilderberg Club, talmente esclusivo da aver fatto sorgere anche teorie di complotto. Ma sarebbe superfluo.

Passiamo al fatto che l'Italia ha ben poco da festeggiare, dal momento che il cavaliere ex presidente Berlusconi prima di congedarsi ci ha regalato questo ddl di "stabilità". La stabilità di chi, ci si domanda, del Paese? No, ovviamente. Stabilità è per alcune delle sue aziende. Stabilità è per i datori di lavoro che ora possono licenziare senza obbligo di reintegrazione del dipendente per licenziemento senza giusta causa (modifiche all'art. 18 l. 300/1970, Statuto dei Lavoratori). Stabilità è per le imprese che stanno portando avanti i lavori del traforo in Valsusa e che ora verranno difese non dalla semplice Polizia di Stato ma dall'Esercito Italiano. Stabilità è per i tagli ai fondi per le vittime dell'usura e della mafia. E questi sono solo alcuni dei punti, quelli che mi hanno più toccata. (Un elenco più dettagliato qui)

Già questo indurrebbe a mettere via lo spumante e prepararsi al peggio.

Al fine di spegnere anche gli ultimi focolai di ingiustificata esaltazione, ricordo a tutti che se Berlusconi si è dimesso non è né grazie a me, né grazie a nessuno di voi. Non è grazie a Bersani, né a Vendola, né a Di Pietro, né a Grillo.
Ricordate quello spread in impennata di qualche giorno fa, che indusse il cavaliere a promettere le dimissioni? Ecco, quello spread impazzito era "controllato" da Francia e Germania, che hanno acquistato la maggior parte del nostro debito pubblico. I due Paesi non l'hanno di certo fatto perché ci vogliono bene. Noi resteremo sempre i soliti mafiosi con la pizza, le gondole e la Torre di Pisa. Semplicemente, appena hanno visto il sussulto in positivo che avevano le borse italiane quando Berlusconi ipotizzava proprie dimissioni, hanno pensato bene di fare (giustamente) i loro interessi. Berlusconi davanti a quello spread non avrebbe potuto fare altrimenti, pena un sano e meritato linciaggio.

Ora Francia e Germania presenteranno il conto. E non sarà piacevole.

Non voglio fare previsioni azzardate, ma stavolta il revisionismo viaggerà su una corsia preferenziale, e credo che in molti rimpiangeranno il "nano mafioso", quando faranno i conti col "peggio".

E per chi ancora non si fosse convinto a smetterla di fare il trenino cantando "Bella Ciao", e di ringraziare la signora Merkel e il signor Sarkozy, vi ricordo che buona parte di questo dissesto finanziario ce lo saremmo risparmiati se a Bruxelles non avessero fatto gli avari per un prestito di 8 milioni di euro alla Grecia.

Ora se vi è avanzato dello spumante lo assaggio volentieri. Quello dolce, però, ché di bocconi amari ce ne aspettano troppi.

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