venerdì 2 dicembre 2011

SAMO FOR NON-MUSICIANS


di Diletta Di Paola

Siamo nel bel mezzo degli anni ’80 e per le strade di New York si assiste alle grandi processioni di musicisti, pittori, registi a caccia della loro grande visione.
Tra loro  Jean Michel Basquiat o come si faceva chiamare agli albori: SAMO, spruzzava scritte sui muri come per voler marchiare il suo territorio, New York il suo grande muro.
“La città è piena di pseudo borghesi che cercano di essere uguali nel loro aspetto a quella quantità enorme di denaro che in fondo non hanno – dichiara Jean al “Village Voice”, gli stessi borghesi che si innamoreranno delle sue opere e che ne compreranno in grande quantità, che gli offriranno uno scantinato dove dipingere e dove potersi consumare.
In un suo schizzo del 1979 scrive con i suoi amati pastelli a olio: “SAMO ANTI-ART” ed è così che viene alla luce la sua anti-arte o meglio “Analphabet-Art”.
L’artista analfabeta combatte contro l’arte fatta e conosciuta unicamente dai bianchi della “cool- ture” americana.
Inventa un nuovo modo sociale e artistico di concepire l’opera d’arte.
Ma paradossalmente quadri nati osservando e vivendo di strada, di droga, di polvere finiscono sotto le luci sfavillanti delle più grandi gallerie d’arte e musei di New York.
Una filosofia “d’arte” molto simile a quella sostenuta da un altro grande della scena artistico-musicale degli anni ’70-’80: Brian Eno, che in un suo libro del 1969 “Music for non-Musicians” scriveva quanto inutile poteva essere la tecnica senza il genio.
Nobile discorso fatto proprio da uno che aveva studiato prima arti visive a Ipswich e poi musica sperimentale a Winchester!!!
Divise la composizione musicale in tre fasi: la prima corrispondente al concepimento del brano, la seconda all’esecuzione di esso da parte di un’orchestra (unico elemento musicalmente competente)e in fine, quella da lui preferita, la manipolazione dei nastri.
Molti musicisti lo vollero al loro fianco a partire dai Roxy Music che nel 1972 lo scelsero come tastierista del loro primo fantastico album!
Video artista, scultore padre della no-wave, della dance elettronica, della new age e delle piume di struzzo intorno al collo con tanto tanto rossetto sulle labbra.
Creatore di suoni estranianti e marziani inventò di sana pianta una macchina sonora ad acqua piovana.
Suoni e non suoni vengono creati anche da Basquiat al famoso Mudd Club di New York, in cui si esibisce con il suo gruppo “Gray” stordendo ed assuefacendo i suoi già assuefatti ascoltatori.
Brian Eno e il suo degno compare David Bowie, ne descrivono lo strano modo di ballare, obliquo, perso nelle immagini ritrovate su tele gigantesche, in cui la sua dolce-amarezza rimane impressa.
Basquiat muore nel 1988 di overdose a soli 28 anni mentre Brian Eno era nel bel mezzo della produzione del quinto album degli U2, "Joshua Tree", alla quale ne seguiranno altre numerose e altrettanto importanti.

1 commento:

  1. bello e molto interessante!la faccia bella degli anni '80!

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