martedì 12 gennaio 2010

Un Consiglio inutile

di Claudia Giannini
Da qualche anno vanno tanto di moda quei tricicli colorati per i bambini, che prendono dimestichezza con i pedali mentre il papà o la mamma li spingono con un lungo manico.
È questa l’immagine migliore che mi viene in mente per descrivere quella bella trovata che è stata il Consiglio dei giovani di Latina. Di certo grandiosa dal punto di vista pubblicitario per chi l’ha promossa ed entusiasmante per i ragazzi che hanno accettato la sfida, eppure il tempo sta dimostrando la scarsa utilità di questa iniziativa.
I primi sintomi di insofferenza li stanno mostrando gli stessi componenti del consiglio giovanile. Si sentono inascoltati, rei d’essersi illusi che sarebbe andata diversamente.
Fin dalla sua promozione infatti, il Consiglio era progettato semplicemente come organo consultivo, senza alcun potere decisionale. Certo non sorprende, visto che “i grandi signori di palazzo” non avrebbero mai permesso di essere surclassati da un gruppo di ragazzi.
Eppure, per quanto mi riguarda, i problemi che si stanno verificando sono solo la dimostrazione della futilità di un organo del genere. Infatti, gli stessi giovani accettando entusiasti l’idea di riunirsi in consiglio, non hanno fatto altro che auto-esiliarsi, auto-censurarsi. Con un astuto movimento pubblicitario, gli assessori promotori del progetto hanno semplicemente e definitivamente chiuso le porte della politica, quella vera, ai giovani.
Li hanno fatti sedere al loro posto, hanno dato loro i microfoni e la giusta formalità. Il tutto per farli giocare tra loro alla maggioranza e all’opposizione, sempre rigorosamente senza disturbare i giochi politici, quelli dei ‘grandi’. Proprio come il papà che fa credere al bimbo di stare guidando la sua bicicletta, quando invece è lui a dare la direzione.
Insomma, una voce, quella dei giovani, che è stata messa a tacere, paradossalmente, nel momento stesso in cui è nato il consiglio, in un doppio movimento, di esclusione-accerchiamento, sotto le vesti dell’esaltazione.
Al contrario, la voce dei giovani può essere ascoltata solo mischiandosi, confrontandosi, scontrandosi con quella di tutti gli altri, che sono loro pari, solo con qualche anno in più.La mia speranza è che i giovani che hanno voglia di vivere la politica da dentro, nei partiti e confrontandosi realmente alla pari con gli adulti (categoria peraltro relativa), continuino a farlo, senza cedere alla tentazione di un posto ‘prestigioso’ in Consiglio a far finta di decidere, senza peraltro decidere nulla.

1 commento:

  1. Se non viene dato il giusto spazio al Consiglio Comunale dei Giovani, i giovani "consiglieri" dovrebbero, una volta certi della loro "inutilità", dimettersi con un comunicato ufficiale in Cc agli organi di informazione e alla regione, spiegando l'accaduto a chiare parole.

    Forse poi non lo si farà più, ma almeno è il segnale che qualcosa si vuole fare.

    Altrimenti è solo uno spreco di tempo e denaro.

    Enrico

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